Giugno 05 2020 0Comment

Intervista al Prof. Linguanti sulla ripresa degli Eventi

In questa fase di ripresa della vita sociale del nostro paese riteniamo importante iniziare a confrontarsi sulla ripresa degli eventi, certamente con modalità diverse e rispettose dei principi atti ad evitare la ripresa dei contagi, ma senza dare per scontato il fatto che si possa fare a meno di momenti di incontro e di ritrovo tra le persone. Ne abbiamo parlato con il Prof. Linguanti Saverio, esperto a livello nazionale dell’inquadramento normativo, gestione e misure di controllo di tutte le tipologie di eventi e manifestazioni temporanee.

Professore ritiene importante, in questo momento, iniziare a parlare di come riprendere gli eventi e gli incontri di carattere pubblico?

Certamente sì! Questo momento è proprio il momento per ricominciare a parlare di ripartenza degli eventi che rappresentano un punto di riferimento del sociale, ma è il momento soprattutto di parlare di COME devono riprendere perché l’esperienza di questi mesi deve insegnarci l’arte del cambiamento. Le esperienze negative sono sempre maestre di vita ed occasioni per crescere, se c’è l’intelligenza per valutarle e trarne insegnamento.

Come saranno le feste e la manifestazioni post Covid-19?

Associazioni, Aziende, Amministrazioni e privati devono riflettere su quanto accaduto e prestare particolare attenzione ad un nuovo modo di fare eventi, con un approccio maggiormente responsabile sull’organizzazione, un distanziamento sociale che dovrà sempre costituire un limite equilibrato, senza troppo esagerare, di gestione della folla, con un ampliamento della valutazione dei rischi che ogni evento comporta e la predisposizione di una fondamentale attività di prevenzione.

Pensa che sia da considerare l’ipotesi di “allentare” le misure di Safety e Security, anche temporaneamente, per aiutare il settore?

In una fase emergenziale come questa le attività produttive e quelle del sociale hanno sofferto e stanno soffrendo in modo particolare, ma non tutti hanno ancora ben compreso la portata e gli effetti futuri della pandemia sul piano economico. Quindi una rivisitazione delle misure di Safety e Security negli eventi sarebbe auspicabile e di aiuto, ma non nel senso di azzerare gli sforzi compiuti per far comprendere a tutti la necessità di tutelare utenti e lavoratori, quanto piuttosto per fare chiarezza sugli obblighi degli organizzatori e semplificare il quadro interpretativo delle disposizioni che oggi vedono cambiare da luogo a luogo l’approccio anche tecnico di alcune amministrazioni. Non servono nuove norme, serve la semplicità, la completezza e la chiarezza del linguaggio e soprattutto un nuovo modo di considerare il mondo produttivo e del sociale. Il palcoscenico degli eventi ha bisogno di una vera semplificazione, ma la semplificazione è quella contenuta nella testa degli attori che entrano in scena per fare dello spettacolo un vero valore aggiunto.

Secondo lei in questa situazione, sarà necessaria, ancora di più, un’organizzazione più strutturata delle realtà associative e volontarie che promuovono queste iniziative?

Il ruolo delle realtà associative è certamente di primo piano nel mondo degli eventi e servirà maggiore consapevolezza ed organizzazione: sto pensando ad aiuti e supporti di natura formativa per rendere consapevoli e far conoscere le disposizioni agli organizzatori ed ai volontari, introduzione della logica organizzativa integrata pubblico-privato negli eventi così da sostituire l’improvvisazione, sto pensando anche ad un supporto concreto delle amministrazioni per  concedere in comodato alle realtà associative strutture e materiali di qualità che facciano abbandonare la logica del fai da te, garantendo dunque la sicurezza ma responsabilizzando gli organizzatori per una efficace gestione di queste strutture e materiali forniti.

“Intervista a cura di Lorenzo Bernardi”